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      tre ragazzi, pieni di curiosità ed ansia, non esitano a partire; salgono
      in groppa al cavallo meraviglioso e si lanciano in questa nuova avventura.
      Dopo un volo alla velocità della luce si ritrovano in un ambiente
      tropicale. Alberi altissimi e dai tronchi maestosi creano una vera e
      propria barriera per i raggi del sole, che non riescono a penetrare fino
      al suolo. Piante carnivore ed arbusti spinosi impediscono di avanzare.
      Fiumi ricchi di acque rendono umido e difficile il passaggio in
      particolare un torrente impetuoso scende rapidamente da una roccia
      scoscesa e forma una canuta e monumentale cascata. Animali
      feroci, insetti aggressivi e velenosi, rettili velocissimi e pericolosi,
      scimmie dispettose rendono impossibile la vita dell'uomo. A dominare
      quest'ambiente primitivo c'è un grande vulcano che periodicamente entra
      in attività seminando terrore e distruzione. Arnold,
      Asten ed Arturo osservano incantati tutto questo, quando, improvvisamente,
      la corrente della cascata porta via il berretto di Asten, lasciandolo
      cadere su un ramo spoglio che fuoriesce dalla massa d'acqua , Arnold senza
      pensarci un attimo si lancia per afferrarlo e scopre, che dietro la
      cascata si nasconde una grotta gigantesca. Il problema più grosso è
      quello di entrare nella caverna. Il cavallo alato, ancora una volta offre
      il suo aiuto dicendo: aggrappatevi alla mia criniera e vi porterò in un
      baleno all'ingresso della grotta. Vi avverto incontrerete ostacoli
      insuperabili, ma non dovrete scoraggiarvi, perché la polverina racchiusa
      in questo mio corno, che vi consegno vi sarà d'aiuto, si chiama"
      RAIVAJV " è luminosa e, come l'arcobaleno può allontanare anche le
      più grosse sciagure! I
      tre eseguono immediatamente i comandi di Ollavak, il magnifico unicorno e
      si ritrovarono all'ingresso della grotta. Esso appare sbarrato da una
      fittissima tela attaccaticcia, tessuta da un gigantesco ragno, che dalla
      sua bocca sputa un veleno micidiale; a rendere più difficoltoso
      l'ingresso è la presenza di ragni più piccoli, che si muovono
      vorticosamente lungo la tela rigenerandola.Il grande ragno che  ha
      visto gli uomini si avvicina per aggredirli con il suo veleno. Ma Arturo,
      che è sempre stato considerato dagli altri il meno intelligente, ha la
      felice idea di afferrare il corno e di metterlo in direzione del
      pericoloso insetto. Un getto rapido di polvere multicolore uccide il ragno
      e disintegra la tela. Finalmente
      Arnol, Asten e Arturo riescono ad entrare. Davanti ai loro occhi la
      caverna appare spaventosa per il buio, per gli strani animali, per le
      intrigate piante che nascondono ogni passaggio e per i rumori sinistri, si
      accorgono che l'unico passaggio è un fiume abitato da coccodrilli che
      escono spesso dall'acqua in cerca di carne. Per superare questi famelici
      animali si guardano attorno e scoprono, che dalle pareti e dal soffitto
      pendono dei rami; decidono cosi di arrampicarsi con questi per sorvolare
      il fiume ed atterrare in un grande spazio pieno di vegetazione. Credono
      di aver raggiunto il luogo misterioso che nasconde l'antidoto al virus,
      quando la terra frana rovinosamente sotto i loro piedi facendoli cadere in
      una voragine vischiosa. Questa possiede un' unica via d'uscita, tenuta a
      bada da un gruppo di pipistrelli. Essi hanno piccole dimensioni, ma emettono
      dal loro unico occhio delle radiazioni nocive paralizzanti. I
      tre, stremati e terrorizzati, ricorrono ancora una volta alla magia del
      corno, anche se non sanno esattamente in che modo li potrà aiutare. Lo
      afferrano disperatamente a sei mani, una grande forza imprime una
      accelerazione spiraliforme che genera un' energia da cui si sprigiona una
      luce abbagliante con i colori dell' arcobaleno, che trasforma i pipistrelli
      in omini abilissimi che a gesti comunicano la via d' uscita. Seguendo le
      indicazioni e guidati dalla luce accecante e misteriosamente accattivante
      come quella del laser, viaggiano nell'infinito accompagnati da suoni
      melodiosi. Gli esploratori si ritrovano alla fine su una roccia nuda con
      incisioni realizzate da serpenti che rappresentano tre " A" e
      che riescono a muoversi grazie alle altissime zampe ed orientarsi con
      decine di occhi posti sulle due teste. Ma, prima che i tre abbiano il
      tempo di pensare, il corno si mette a vibrare all' impazzata, Arnold, Asten
      e Arturo capiscono che sono arrivati alla meta del loro viaggio e che
      devono cercare proprio li la pianta della salvezza. Gli omini per fortuna
      non li hanno abbandonati e, afferrando con grande forza alcuni massi
      rocciosi, lapidano i serpenti, staccando loro le teste. Asten,
      inorridita, esclama: "questa avventura si fa troppo pericolosa; non
      voglio più proseguire! Gli
      omini fermano i tre esploratori, prima che possano toccare quei vegetali e
      fanno capire che da quelle piante è possibile ottenere l'antidoto, ma non
      cogliendo le bacche. Successivamente uno degli omini con un sasso incide la
      parete della roccia, scrivendo : " mi da l'idea di una presa in giro,
      ben c'è qualcuno che ci ha fatto un tiro perché con tante rotatorie e
      gare, al centro e ben difficile arrivare." Arnold comprende che
      bisogna risolverlo subito, se vogliono portare al termine la missione. Anche
      se sono stanchi, i tre si impegnano a sciogliere questo enigma. Trovata la
      soluzione pronunciano insieme la parola "BERSAGLIO" e sulla
      roccia appare una spirale Arturo colpisce il centro con un sasso. Dallo
      scalfito appare un fossile del fiore officinale dalle bacche rosse e
      gialle di cui sono circondati. Esclamano,
      "abbiamo trovato il modo per riprodurre il fiore". Invece accade
      ancora un misterioso fenomeno non appena toccano i semi conservatosi
      intatti, essi si moltiplicano. Sorge
      allora il problema di trasportarli a Nairi, ma gli omini pronti e memori
      delle loro arti, indicano loro delle liane da intrecciare per farne una
      tela grezza. Questa viene realizzata in meno di un' ora. Raccolgono tutti i
      semi e li mettono nell' involucro preparato, e si avviano verso l'uscita,
      servendosi sempre del corno magico come bussola. Ad attenderli c'è
      Ollavak, che gioisce insieme a loro per la felice conclusione dell'impresa: " non ci speravo più è stata messa a dura prova la
      vostra abilità, ma eccovi ritornati, salite sulla mia criniera, perché
      ci resta pochissimo tempo per salvare il popolo." Con
      la velocità della luce si ritrovarono tutti nella città ormai
      completamente in preda alla malattia. Alcuni scienziati, informati dai tre
      esploratori, si mettono subito al lavoro per estrarre dai semi il succo
      guaritore. L'antidoto "SURIV" salva dal contagio e dalle febbri
      mortali la popolazione, che chiama i tre fantastici esploratori : "
      Astuto, Ammirevole, Audace ".   |  | Foto delle pagine del libro
            tridimensionale costruito per illustrare il racconto
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